Temi inflazionistici e squilibri commerciali: i continui rinvii post-Brexit del Regno Unito

Temi inflazionistici e squilibri commerciali: i continui rinvii post-Brexit del Regno Unito
Post-Brexit

La situazione post-Brexit del Regno Unito continua a evolversi e il settore alimentare è al centro delle riflessioni. Il governo britannico ha annunciato oggi un ulteriore rinvio dell’introduzione dei controlli su cibo, piante e prodotti animali provenienti dall’Unione Europea. Questo ritardo è il quinto finora e comporta che tali controlli saranno attuati solo alla fine di gennaio del prossimo anno. Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti tra gli operatori del settore che, sebbene in parte si aspettassero questo ulteriore slittamento, sono preoccupati per le conseguenze che ciò potrebbe comportare.

Il governo britannico, infatti, sostiene che il rinvio è finalizzato a dare alle aziende un periodo di adattamento più lungo alle nuove normative. Tuttavia, molti commercianti si sentono sotto pressione per conformarsi alle nuove regole nel poco tempo rimasto a loro disposizione. Questa situazione crea una certa incertezza operativa che potrebbe avere ripercussioni negative sul settore alimentare.

Post-Brexit: quali sono le preoccupazioni

Ma le preoccupazioni non riguardano solo l’aspetto operativo. C’è anche una crescente ansia riguardo all’impatto economico di tali decisioni. In un momento in cui l’economia è già segnata da tensioni inflazionistiche e dalla crisi del costo della vita, l’introduzione dei controlli potrebbe ulteriormente alimentare l’inflazione dei prezzi alimentari. Sebbene le stime ufficiali minimizzino l’impatto, prevedendo un aumento inferiore allo 0,2% in tre anni, le famiglie britanniche potrebbero sentirne le ripercussioni sulla propria economia domestica.

Inoltre, c’è anche una preoccupazione riguardo all’asimmetria nel campo di gioco. Mentre i controlli sulle esportazioni dal Regno Unito all’UE sono stati introdotti nel gennaio 2021, l’introduzione dei controlli in direzione opposta avverrà con un ritardo di tre anni. Questa asimmetria preoccupa i produttori alimentari britannici che temono di essere svantaggiati rispetto ai loro concorrenti europei.

Dal 30 gennaio inizieranno ad essere applicati nuovi requisiti per una serie di prodotti provenienti dall’UE, tra cui certificati sanitari e ispezioni fisiche. Queste misure si intensificheranno nei mesi successivi e culmineranno con l’introduzione di dichiarazioni di sicurezza alla fine di ottobre 2024.