Il risveglio delle small e mid-cap americane

Il risveglio delle small e mid-cap americane
Small cap USA

L’enigmatica economia statunitense continua a stupire analisti e investitori con la sua innata capacità di sfidare le convenzioni e di reinventarsi. Un fenomeno recentemente osservato nel mondo della finanza statunitense ha catturato l’attenzione di tutti: l’incredibile convenienza delle società a piccola e media capitalizzazione, conosciute come “small e mid-cap”. Queste entità, che possono sembrare insignificanti agli occhi di molti, si sono rivelate straordinariamente accessibili negli ultimi vent’anni, offrendo prezzi scontati e condizioni favorevoli per coloro che vogliono immergersi nell’economia americana.

Se vogliamo fare previsioni ottimistiche basate sulla storia finanziaria, non possiamo ignorare il fatto che periodi di valutazione conveniente delle small e mid-cap spesso precedono fasi di crescita e rendimenti significativi. Un esempio eclatante di questo fenomeno si è verificato dopo il crollo del mercato nel marzo 2000, quando le small cap hanno registrato un aumento del 70% in soli sette anni, rispetto a un modesto incremento del 10% delle azioni delle large-cap. Questa tendenza di sovraperformance non è legata a specifiche condizioni economiche, ma si è verificata in scenari di crescita e decrescita, dimostrando una resilienza e una capacità di performance che si adatta a diversi cicli economici.

Una delle chiavi per garantire la stabilità e mitigare i rischi di mercato è la diversificazione. Al momento, l’indice S&P 500 è sempre più dominato da alcune gigantesche società tecnologiche, con una rappresentanza minima di titoli che hanno raggiunto valutazioni eccezionali. Questa situazione crea un’economia a rischio, poiché manca una corretta diversificazione. Le small-cap, invece, offrono un approccio diversificato e rappresentano un tessuto più variegato dell’economia americana, contribuendo a diminuire il profilo di rischio complessivo per gli investitori.

Ma quali sono i fattori che stanno alimentando la crescita delle small e mid-cap? Due tendenze significative caratterizzano attualmente l’economia americana e incidono particolarmente su questo segmento. La prima è il ritorno dei servizi dopo la pandemia, che vede le aziende di minori dimensioni puntare maggiormente su questo settore. La seconda tendenza è il reshoring, ovvero il rientro delle catene di approvvigionamento negli Stati Uniti. Questo movimento si è accelerato durante e dopo la crisi della Covid-19, e ha portato a un aumento della spesa in conto capitale, da cui le small e mid-cap traggono notevoli benefici. Inoltre, gli incentivi governativi come il Chips and Science Act e l’Inflation Reduction Act, insieme al disegno di legge sulle infrastrutture, creano un ambiente favorevole per l’investimento in queste società.

Potreste pensare che il termine “small-cap” implichi aziende di dimensioni insignificanti, ma nella realtà dell’economia americana questo non è sempre vero. Le small-cap statunitensi possono raggiungere valutazioni di mercato considerevoli e rappresentano attori di peso nel panorama internazionale. In un momento in cui il rischio diventa un fattore cruciale per gli investitori e la liquidità di mercato si riduce a causa dell’aumento dei tassi d’interesse, le small e mid-cap americane emergono come una classe di asset attraente e liquida, offrendo opportunità significative per gli investitori prospettici.