Economie emergenti: navigare nella tempesta del debito

Una crescente crisi del debito colpisce le economie emergenti e sta gettando un’ombra sul mondo, colpendo in particolare alcune delle nazioni economicamente più sfidate del pianeta. Recenti rilevazioni di Oxfam International indicano che questi paesi potrebbero dover affrontare consistenti tagli di bilancio che superano i 220 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Qual è la causa? Una debilitante crisi del debito che ha spinto diverse di queste nazioni pericolosamente vicino al default.
Il report di Oxfam, svelato in concomitanza con le riunioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale a Marrakech, evidenzia che nelle circostanze attuali, i paesi a basso e medio-basso reddito si trovano di fronte a spese giornaliere di quasi mezzo miliardo di dollari in interessi e rimborsi del debito fino al 2029. Questa situazione deriva da una concomitanza di fattori: l’impennata dei tassi di interesse globali, l’inflazione alle stelle e una serie di scosse economiche a seguito della pandemia da COVID-19.
Fitch, una rinomata agenzia di rating, ha sottolineato che, a partire da marzo, si sono verificati 14 casi distinti di default in nove nazioni sovrane dal 2020. Questo numero record di paesi alle prese con il debito sottolinea la gravità della situazione.
Tuttavia, la risposta delle istituzioni finanziarie internazionali sembra discostarsi dalle aspettative di enti come Oxfam. Invece di esplorare rimedi inventivi e sostenibili, l’attenzione predominante sembra concentrarsi sulla ristrutturazione del debito e sulla stretta fiscale. Con le parole di Amitabh Behar, direttore esecutivo ad interim di Oxfam International, “La loro risposta alla crisi del debito tende verso l’austerità, e la loro soluzione al divario di finanziamento si orienta verso ulteriori prestiti”. Behar sottolinea che soluzioni genuinamente mutualmente vantaggiose, come una tassazione equa dei più facoltosi, stanno languendo in secondo piano.
Economie emergenti e crisi economica: le prospettive
Oxfam e altri gruppi umanitari e di difesa hanno precedentemente chiesto la cancellazione dei debiti dovuti dai paesi in via di sviluppo coinvolti in difficoltà economiche. Questo appello assume maggiore rilevanza considerando che i pagamenti per il servizio del debito per i paesi più bisognosi superano di quattro volte le spese per la sanità. In un momento in cui la salute pubblica assume importanza primaria, questa incongruenza è particolarmente preoccupante.
Mentre alcune nazioni, come lo Zambia e il Ghana, sono previste per fare progressi nelle rinegoziazioni del debito durante gli incontri di Marrakech, il FMI manterrà i dialoghi con altri paesi, tra cui Tunisia, Pakistan ed Egitto, riguardo ai termini dei proposti prestiti di salvataggio.
In sintesi, la crescente crisi del debito rappresenta una formidabile minaccia per le economie emergenti. Mentre le istituzioni finanziarie internazionali esplorano vie per la risoluzione, è imperativo che queste misure siano sia sostenibili che imparziali. Trascurare le voci che reclamano un approccio più equo potrebbe comportare ripercussioni di vasta portata, non solo per le nazioni direttamente colpite, ma anche per l’intera economia globale.